VITA D'AUTORE #1: Elogio dell'incompiutezza (I)

Michelangelo, "Schiavo giovane"


LA "CRISI" DELL'UOMO CONTEMPORANEO


Alle "radici" della crisi

La crisi finanziaria che attraversiamo ci fa dimenticare che alla sua origine vi è una profonda crisi antropologica: la negazione del primato dell'essere umano (Evangelii Gaudium 55).

 Crisi dei rapporti nella "Società liquida"

Per descrivere la condizione contemporanea è stato usato un termine molto significativo: noi siamo oggi in una condizione di società liquida. Con questa immagine si vuol descrivere il progressivo indebolirsi
dei rapporti tra le persone. Pensiamo:
- alla crisi generalizzata dei legami affettivi e familiari
- alle difficili condizioni del rapporto di lavoro a cui molti sono oggi sottoposti
- al tramonto di una percezione condivisa e attiva del legame di solidarietà di chi vive in una società.
I legami sembrano allentarsi senza limiti; le relazioni tra le persone sono continuamente accese e distrutte dalla ricerca soggettiva del proprio 'benessere',
divenuto il punto di riferimento di ogni scelta e di ogni decisione che riguarda il singolo e il suo
rapporto con gli altri (Savagnone, Comunicare la fede nella "società liquida").

Crisi della famiglia

Indebolimento della fede e dei valori, individualismo, impoverimento delle relazioni, stress di una
frenesia che ignora la riflessione segnano anche la vita familiare. Si assiste, così, a non poche crisi
matrimoniali, affrontate spesso in modo sbrigativo e senza il coraggio della pazienza, della verifica, del
perdono reciproco, della riconciliazione, e anche del sacrificio 
(Messaggio del Sinodo sulla famiglia).
Una delle più grandi povertà della cultura attuale è la solitudine, frutto dell'assenza di Dio nella vita delle
persone e della fragilità delle relazioni. C'è anche una sensazione generale di impotenza nei confronti della
realtà socioeconomica che spesso finisce per schiacciare le famiglie. Così è per la crescente povertà e
precarietà lavorativa che è vissuta talvolta come un vero incubo, o a motivo di una fiscalità troppo pesante
che certo non incoraggia i giovani al matrimonio.
Spesso le famiglie si sentono abbandonate per il disinteresse e la poca attenzione da parte delle istituzioni.
Le conseguenze negative dal punto di vista dell'organizzazione sociale sono evidenti: dalla crisi demografica
alle difficoltà educative, dalla fatica e disagio affettivo che arriva talvolta alla violenza. 
È responsabilità dello Stato creare le condizioni legislative e di lavoro per garantire l'avvenire dei giovani e aiutarli a realizzare il loro progetto di fondare una famiglia
(Documento finale del Sinodo sulla famiglia 6).

Crisi dell'educazione

Le nuove generazioni sono state sempre problematiche.
Ma in passato trovavano un punto di riferimento in un mondo adulto che, nel bene o nel
male (non sempre era nel giusto), aveva delle convinzioni e proponeva dei messaggi che, prima o poi,
aiutavano i giovani a trovare la loro identità, fosse pure per contrasto. Oggi perfino quello è diventato
impossibile, perché genitori e docenti non hanno più certezze loro stessi 
(Savagnone, Maestri di umanità alla scuola di Cristo).
La "frattura fra le generazioni" è l'effetto, piuttosto che la causa, della mancata trasmissione di
certezze e valori. [...] Sono in questione non soltanto le responsabilità personali degli adulti e dei
giovani, ma anche un'atmosfera diffusa, una mentalità e una forma di cultura che portano a dubitare
del valore della persona umana, del significato stesso della verità e del bene, in ultima analisi
della bontà della vita.
Le radici dell'“emergenza educativa”: la falsa idea di autonomia che induce l'uomo a concepirsi
come un “io” completo in se stesso, laddove, invece, egli diventa “io” nella relazione con il “tu” e
con il “noi” (F.Miano, Chi ama educa).

Il modello di vita dominante

Life is now e Tutto intorno a te. Dov'è il succo
della vita, what is life? Anzi, la domanda dovrebbe
suonare: when is life? Quando? Now! Adesso! Altro
che distensione nel tempo, altro che pazienza.
Cosa vogliamo adesso dalla vita? Tutto, naturalmente.
Come vogliamo avere «adesso» «tutto» dalla vita? 
Naturalmente senza fatica, senza muoverci di
un passo: tutto intorno a noi, recapitato a domicilio
(Grandi, La persona nella società contemporanea).

Crisi di senso

Le persone fanno sempre più fatica a dare un senso profondo all'esistenza. Ne sono sintomi il disorientamento, il ripiegamento su se stessi e il narcisismo,
il desiderio insaziabile di possesso e di consumo, la ricerca del sesso slegato dall'affettività
e dall'impegno di vita, l'ansia e la paura, l'incapacità di sperare, il diffondersi dell'infelicità e della depressione
(CEI, Educare alla vita buona del Vangelo 9).

Tristezza individualista

Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza
individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla
coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non
entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non
palpita l'entusiasmo di fare il bene (Evangelii Gaudium 2).

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