VITA D'AUTORE #1: Elogio dell'incompiutezza (II)


L'UOMO SECONDO LA RIVELAZIONE


L'uomo immagine di Dio nel racconto della creazione

E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". [...]
Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente (Genesi 1.26, 2.7).

L'uomo essere fragile, corruttibile, mortale

Molte volte placò la sua ira / e trattenne il suo
furore, ricordando che essi sono carne, / un soffio
che va e non ritorna (Salmo 78.38-39).
Ogni uomo è come l'erba / e tutta la sua gloria
è come un fiore del campo. / Secca l'erba, il fiore
appassisce / quando il soffio del Signore spira su
di essi (Isaia 40.6-7).
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi (Salmo 8).

L'uomo vive nella verità quando accetta e riconosce la sua finitezza creaturale

Il suo paese è pieno di idoli; / adorano l'opera
delle proprie mani, / ciò che hanno fatto le loro
dita. / Perciò l'uomo sarà umiliato, / il mortale sarà
abbassato; / tu non perdonare loro (Isaia 2.8-9).
Davvero stolti per natura tutti gli uomini/ che vivevano
nell'ignoranza di Dio, / e dai beni visibili non
riconobbero colui che è, / non riconobbero l'artefice,
pur considerandone le opere [...] Infelici sono coloro
le cui speranze sono in cose morte / e che chiamano
dèi i lavori di mani d'uomo (Sapienza 13.1, 10).

Il Creatore ha cura della sua creatura

Tutti da te aspettano / che tu dia loro il cibo in
tempo opportuno. / Tu lo provvedi, essi lo raccolgono,
tu apri la mano, si saziano di beni [...] Mandi
il tuo spirito, sono creati, / e rinnovi la faccia della
terra. / La gloria del Signore sia per sempre; / gioisca
il Signore delle sue opere (Salmo 104.27-31).
Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, /
non guardi ai peccati degli uomini, in vista del
pentimento. / Poiché tu ami tutte le cose esistenti
/ e nulla disprezzi di quanto hai creato 
(Sapienza 11.23-24).
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano,
né mietono, né ammassano nei granai; eppure il
Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse
più di loro? [...] Osservate come crescono i gigli
del campo: non lavorano e non filano. Eppure
io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua
gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste
così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà
gettata nel forno, non farà assai più per voi,
gente di poca fede? (Matteo 6.26-30).

Il mistero dell'incarnazione

In principio era il Verbo, / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio. / Egli era in principio
presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui / e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste. / [...] E il Verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi (Giovanni 1.1-3, 14).

Cristo, l'uomo nuovo

In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell'uomo. Adamo, infatti, il
primo uomo, era figura di quello futuro (Romani 5.14) e cioè di Cristo Signore. Cristo, che è il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l'uomo a se stesso e  gli manifesta la sua altissima vocazione. [...]
Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo. Ha lavorato con mani d'uomo, ha
pensato con intelligenza d'uomo, ha agito con volontà d'uomo ha amato con cuore d'uomo. Nascendo da
Maria vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché il peccato. Agnello innocente,
col suo sangue sparso liberamente ci ha meritato la vita; in lui Dio ci ha riconciliati con se stesso e tra noi e ci
ha strappati dalla schiavitù del diavolo e del peccato; così che ognuno di noi può dire con l'Apostolo: il Figlio
di Dio «mi ha amato e ha sacrificato se stesso per me» (Galati 2.20). Soffrendo per noi non ci ha dato semplicemente l'esempio perché seguiamo le sue orme ma ci ha anche aperta la strada: se la seguiamo, la vita e la morte vengono santificate e acquistano nuovo significato. [...]
Tale e così grande è il mistero dell'uomo, questo mistero che la Rivelazione cristiana fa brillare agli occhi
dei credenti. Per Cristo e in Cristo riceve luce quell'enigma del dolore e della morte, che al di fuori del suo
Vangelo ci opprime. Con la sua morte egli ha distrutto la morte, con la sua risurrezione ci ha fatto dono della
vita, perché anche noi, diventando figli col Figlio, possiamo pregare esclamando nello Spirito: Abba, Padre!
[...] Chiunque segue Cristo, l'uomo perfetto, diventa anch'egli più uomo (Gaudium et Spes 22, 41).

1 commento:

  1. Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?

    E' importante ricordarci e ripeterci questa Parola: il Signore avrà cura di noi.

    RispondiElimina